domenica 21 settembre 2008

INCUBO

Giorgino sa cosa si nasconde nel guardaroba.
Si raggomitola nelle coperte ed accende la torcia elettrica che gli ha regalato suo nonno. Illumina un anfratto di lenzuola, il suo nascondiglio. Ma se la cosa volesse lo troverebbe subito. Con le sue mani artigliate scosterebbe l’anta dell’armadio, veloce e silente come un gatto si accosterebbe al suo letto. Neanche un respiro lo tradirebbe, perché gli esseri come quello non respirano.
Giorgino spenge la lampadina. Chiude gli occhi nel buio della sua grotta. Lo sente. Sta arrivando. È proprio sopra il suo letto, pronto ad affondare gli artigli.
L’abbraccio di un nuovo incubo.