domenica 29 agosto 2010

BATTUTACCIA

Era un giorno di quelli aggrappati al bancone, col fuoco in corpo e la mente in balia del vortice alcolico. Succede di rado perché, detto in tutta onestà, in quelle condizioni faccio proprio schifo. Di solito rimango su un livello alticcio e giocherellone, ma quel giorno andò così...
Nel bar entrò Pinuccio, mogio come un gattino infreddolito. La moglie era dal ganzo, al solito... A me scappò una battutaccia, lui mi guardo sbieco e se ne andò. Tre giorni dopo lo trovarono nel fiume, gonfio come un canotto.
Mi ci volle un anno per levarmi di dosso il senso di colpa!

giovedì 26 agosto 2010

UN COLPETTINO

L'uomo sorseggiò piano il suo caffè, ché tanto fuori pioveva a dirotto e non aveva alcuna intenzione di bagnarsi. L'appuntamento era alle sette, ma per una volta potevano aspettarlo. In tanti anni aveva sempre spaccato il minuto, ma da qualche giorno le cose erano cambiate. La sua vita era cambiata.
"Un colpettino" gli aveva detto il dottore. "Nulla di cui preoccuparsi, basta continuare con la terapia..." Lui non credeva alle medicine, ma fece come gli era stato ordinato. Il caffè gli lasciò un retrogusto cattivo. "Maledetto decaffeinato", pensò. Ma poi guardò fuori, vide un raggio di sole e il retrogusto passò.

martedì 24 agosto 2010

SE PROPRIO LA DEVI GIOCARE, GIOCALA SPORCA!

Il giocatore di biliardo mirò alla nove d'angolo con la sigaretta stretta tra i denti e tante goccioline di sudore che gli imperlavano la fronte. Sapeva che quel colpo poteva valergli molto più della vita. Il diavolo lo osservava dall'altro lato del tavolo verde, impegnato a lavorarsi col gessetto la punta della sua stecca. Per lui era solo una delle tante partite.
- Se la butto sono salvo, vero? - chiese l'uomo per l'ennesima volta.
- Per ora... - rispose ammiccando Belzebù.
Partì il colpo, la palla s'alzò inaspettatamente e colpì il demone in mezzo agli occhi lasciandolo in terra stecchito.

venerdì 6 agosto 2010

RICORDI

Sfoglio l'album dei ricordi e tra le foto di me piccolina ecco apparire quella che suscita pensieri stupendi. Eravamo io e lui, piccoli e teneri. Con i giochi in mano e abbracciati che guardiamo chi, da dietro la macchina fotografica, spera di far uscire una foto almeno decente.
Lo ricordo quel giorno, come non potrei. Abbiamo giocato l'intera giornata, nessuna stanchezza a fermarci, abbiamo corso e disegnato con i bastoncini sulla terra creando un mondo fantasioso. Il nostro.
Se non fosse stato per quel flash sembrava che l'intera città si fosse magicamente ridotta a due sole persone. Noi.

mercoledì 4 agosto 2010

LA TITTA

La Titta si spogliò al lume della vecchia e sbilenca abat-jour del comò. Le ombre le nascondevano caritatevolmente le smagliature e le vene varicose. Vista di lato pareva ancora una leonessa, come a bei vecchi tempi…
- Gano, ti ricordi la prima volta che l’abbiamo fatto?
Io da sotto il lenzuolo ammiccai. – Certo, Tittina. Al pratone… La guardia giurata ci beccò sul più bello…
Poi si sfilò il reggipetto e si sdraiò accanto a me.
- Quanti anni son passati?
- Non pensarci piccola, vieni qui…
Da fuori ci arrivò la sirena di un’ambulanza, ma era ancora distante. Molto distante…

martedì 3 agosto 2010

PIERROT

Nella notte, con la luna splendida nel cielo, il mio cuore è alla ricerca della sua metà. Lo cerca ma anestetizzato è la che non sa: non sa cosa vuole, dove andare, cosa fare.
Semplicemente batte: a volte all'impazzata, molto spesso a rallentatore.
Anestetizzato il mio cuore mi parla nel silenzio. Mi parla di baci, labbra e incontri fugaci.
Anestitazzato il mio cuore chiede di più: chiede l'amore che solo tu puoi darmi.
Anestetizzato il mio cuore sa che una lacrima scenderà per ricordarmi che quell'amore forse mai verrà. Una lacrima che lì, indelebile, sul mio volto per sempre rimarrà.