domenica 29 agosto 2010

BATTUTACCIA

Era un giorno di quelli aggrappati al bancone, col fuoco in corpo e la mente in balia del vortice alcolico. Succede di rado perché, detto in tutta onestà, in quelle condizioni faccio proprio schifo. Di solito rimango su un livello alticcio e giocherellone, ma quel giorno andò così...
Nel bar entrò Pinuccio, mogio come un gattino infreddolito. La moglie era dal ganzo, al solito... A me scappò una battutaccia, lui mi guardo sbieco e se ne andò. Tre giorni dopo lo trovarono nel fiume, gonfio come un canotto.
Mi ci volle un anno per levarmi di dosso il senso di colpa!