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«Ci sta usando. Sta aprendo un portale attraverso di noi. Sta chiamando i suoi figli…»
Non era un’oscurità normale quella che circondava i due astromanti. Erano le tenebre dello spazio remoto, gli angoli dell’universo al tempo della sua creazione, le assurde magioni degli ombrati e degli striscianti.
«Cosa possiamo fare?»
«Devi uscire di qui. Le prigioni sono state schermate dal piombo. Devi evocare le meteore e distruggere il palazzo…»
«Non senza di te! Sono tornata per salvarti!»
«Non è possibile. Scappa, prima che sia troppo tardi…»
Poi una luminosità tenue squarciò l’ombra.
«Cosa’è?»
«Antimateria. Adesso pensiamo alle sbarre…»