Le ombre del corridoio che conducevano alla prigione di Tielsin vennero rischiarate da una luce innaturale, gelida come le voragini dello spazio infinito. L’Astromante alzò gli occhi e vide una sagoma deforme avvicinarsi. Ma quando Jiman lo strisciante si accostò alle sbarre, era semplicemente il Re delle dieci città. Era venuto di persona a reclamare la vita del suo prigioniero, pensò Tielsin.
«Ne verranno altri dopo di me. Non riuscirai a trasformare queste terre nel tuo scellerato covo. Prima o poi ti renderai conto che questo mondo non ti appartiene!»
Il Re sorrise.
«Consolati mago. Presto non sarai più solo» disse.