sabato 14 marzo 2009

PROTESI CEREBRALE

Spalancò gli occhi. Bruciavano come dopo una madornale sbronza; la testa sul punto di esplodere tanto pulsava. Non riusciva a muoversi, come se dal collo in giù non avesse più un muscolo.
A fatica mise a fuoco la gelida stanza intorno a lui.
Strizzò gli occhi, ciondolò la testa e con uno sforzo immane la sollevò per guardarsi i piedi. Se avesse avuto uno stomaco avrebbe vomitato. Sotto il busto non aveva nulla se non cavi elettrici e tubi di drenaggio che fluivano da dentro il suo corpo, spandendosi sul pavimento.
Solo allora prese coscienza di non aver mai vissuto veramente.