“O Tu che giaci morto ma eternamente sogni, odi il Tuo servo Ti chiama. Odimi, o possente Cthulhu! Odimi, Signore dei Sogni! Nella Tua Torre a R’lyeh ti hanno imprigionato, ma Dagon infrangerà le Tue maledette catene, e il Tuo Regno risorgerà…”
Gli spari interruppero il canto. Una figura sottile era apparsa sotto la volta del santuario, mirando alla testa del sacerdote. Pezzi di cervello e schegge di cranio adornavano adesso l’altare. Si udirono zampettii e strascichi, e l’uomo seppe che non aveva tempo da perdere.
La benzina si rovesciò nei cunicoli del tempio. E il fuoco purificò la notte dagl’incubi.