lunedì 9 novembre 2009

LA MALEDIZIONE DELL’UOMO

Yileit non si diceva un Entropica, perché tra la gente era ancora vivo il ricordo delle tre guerre. Professava la religione dell’Abbandono e venerava il dio Oblio. Le parole potevano cambiare ma Tielsin sapeva che il fine era sempre quello; l’annientamento.
«Perché gli uomini sono così affascinati dall’oblio?» domandò Rudor al maestro.
«Sono prigionieri della loro mobilità. Sono convinti di sentire il bisogno di cercare sempre qualcosa di nuovo, e quando si possiede tutto il desiderio più grande diventa il non avere più niente.» La voce di Tielsin suonava affranta e stanca.
«Ed è sempre stato così, maestro?»
«Sempre, figliolo… sempre!»