venerdì 10 dicembre 2010

LA FABBRICA DI MANICHINI

Mara era bella e prorompente. Esausta per il lavoro notturno in fabbrica, beveva un caffè della macchinetta. Dal bagno degli uomini vide uscire l'uomo delle pulizie: un tipo tarchiato e viscido. Rapida, per evitare di incrociarlo, si diresse verso la reception nel buio della notte. Solo qualche minuto dopo un "ciaff" risuonò nella hall e poco dopo un urlo lancinante ruppe il silenzio. Lei, volgendosi verso l'uomo, disse:"Mi scusi, quella mano è sua?". Lui, imprecando, corse verso la porta d'ingresso con un tagliacarte impiantato sul dorso della mano, la stessa che le aveva schiaffeggiato il sedere poco prima.