domenica 7 marzo 2010

È PRIMAVERA

Fu costretto a scendere precipitosamente dalla bicicletta.
Ancora uno strattone, e sarebbe caduto a terra. Con decisione iniziò a ritrarre il guinzaglio, schiacciò il pulsante per riavvolgerlo. Ora Jack era al suo fianco, ma continuava, imperterrito, a puntare quella femmina di bolognese che stava scorrazzando nel parco. Tendeva la cordicella che pareva spezzarsi, che il collare potesse strozzarlo. Jack si ergeva sulle zampe posteriori, smanioso di raggiungerla. Scodinzolava, abbaiando verso la passione, che ricambiava le attenzioni. Lo raggiunse, si annusarono.
Osservavo la scena seduta su una panchina, sorridendo divertita. L’uomo si rivolse a me, ricambiò il mio sorriso dicendomi: “E’ primavera”.