lunedì 29 marzo 2010

AMANTI

Spense le luci, per addormentarsi sotto le coperte.
Non ebbe tempo per fingere.
La sua non fu una recita.
Ripensò a lei: carezze sussurrate senza alcuna pretesa, quel sì urlato dal cuore e nel cuore.
Non esistono nomi tra i discorsi che possiedono le menti, dove le catene si sciolgono tra i legami serrati, dove ognuno è ostaggio: anche di se stesso.
Nessun sogno, né piano, nessuna promessa, solo baci a lenire quelle ferite che qualcuno aveva inferto.
“Nessuno vince, nessuno perde”, gli disse nel salutarlo.
Ed una coltre di stelle per il suo giovane amante, fino al loro prossimo incontro.