Quando il treno corre non mi preoccupo. Il tempo rimane sospeso, e niente può succedermi. Per questo motivo amo viaggiare, specialmente di notte, quando tutto sembra dormire. Mi perdo nelle luci lontane; case, lampioni, auto…
42 chilometri separano le mie due vite, una tratta che l’intercity copre in meno di mezz’ora. Ed io, due volte al giorno, 14 volte la settimana, seduto nello scompartimento di seconda classe, con la testa poggiata al finestrino, con gli alberi e le case che mi sfrecciano davanti, mi sento finalmente sereno.
Potrei chiedere di più?
E perché mai? Io sono un tipo che si accontenta.