Il contadino piangeva stringendo il figlio al petto. Dal campo appena seminato s’innalzavano rivoli di fumo, tracce ancora fresche del passaggio dell’orda di Adù, il dio del fuoco e della terra.
«Quanti erano?» domandò il mago col mantello di stelle.
«Almeno un centinaio, avevano gli occhi di luce e sputavano fuoco…» singhiozzò l’uomo.
Tielsin gli sfiorò la spalla per consolarlo. Erano gli unici superstiti della fattoria.
«Almeno tuo figlio vive ancora» disse.
«Il raccolto è perduto… moriremo di fame…» rispose il contadino, stringendosi più forte al figlio.
L’Astromante non seppe cos’altro aggiungere. Si rimise in viaggio, seguendo le scie di fumo.