lunedì 25 gennaio 2010

MAGRA CONSOLAZIONE

Non avevo fatto niente, ma la polizia entrò buttando giù la porta, le pistole spianate come se fossi un boss mafioso. Le bimbe strillarono, mia moglie mi lanciò uno sguardo accusatorio che non dimenticai per tutta la successiva tiritela del divorzio. Io invece rimasi immobile, mentre il cervello andava a cento all'ora, scavando tra i documenti della bottega che avevo consegnato all'agente delle tasse, non riuscendo però a capire dove avessi sbagliato. Persi tutto per le spese legali. Mia moglie se ne andò portandosi via le bimbe. Alla fine della persecuzione l'unica consolazione che mi rimase fu la mia provata innocenza.