La luce della luna stendeva una patina argentata sulle chiome degli alberi. Tielsin aveva lasciato la scia di terra bruciata, tagliando per i boschi orientali, ormai convinto di non avere alcuna possibilità contro Adù. Doveva trovare Velixia, e chiedere aiuto a Numi. Insieme, forse sarebbero stati capaci di respingere il demone.
Davanti al fuoco da bivacco, cercava il sonno degli Astromanti, quello protetto dagli occhi delle stelle. Un’ombra si mosse vicina. La vide dall’alto, come in un sogno; lui, il fuoco, le chiome degli alberi e la luce argentata.
Poi aprì di colpo gli occhi.
«Chi sei?»
«Maestro, sono io. Kido…»