venerdì 5 marzo 2010

LA FINESTRA DI FRONTE

Da questo finestra ti osservo.
Al buio, per meglio vedere la tua luce, i tuoi movimenti.
Danzi dalla cucina al soggiorno, al suono di una musica che solo immagino.
Una lente riduce le distanze.
Ti ho raggiunto, ora sono lì, accanto a te.
Divento il tuo insegnante di lingua tedesca, ti parlo con i versi di Rilke, tu mi rispondi declamando i Lieder di Brecht.
Sorridi parlando al telefono, una conversazione che non è per me.
Ammiro la scena da questa mia platea, mentre ti fai bella per uscire.
Muto ed immobile resto qui, guardo il sipario che silenziosamente si chiude.