mercoledì 27 gennaio 2010

RITRATTO DI DONNA

Seduta sul divano è lì che aspetta. Lui di fronte a lei, muove le mani tra pennelli e colori: presto avrebbe dato vita alla sua nuova opera d'arte. Dopo il solito rituale del dito che soppesa le proporzioni del suo soggetto, l'artista imprime un segno sulla tela. Lei, dall'altra parte, immobile, è adagiata sul sofà in pelle, con lo sguardo rivolto verso l'alto e gli occhi socchiusi. Il giovane pittore la osserva, la scruta e dopo il secondo segno conclude l'opera; esterrefatto, getta la tavola dei colori.
Non può credere che quella donna non possa essere ritratta.

lunedì 25 gennaio 2010

MAGRA CONSOLAZIONE

Non avevo fatto niente, ma la polizia entrò buttando giù la porta, le pistole spianate come se fossi un boss mafioso. Le bimbe strillarono, mia moglie mi lanciò uno sguardo accusatorio che non dimenticai per tutta la successiva tiritela del divorzio. Io invece rimasi immobile, mentre il cervello andava a cento all'ora, scavando tra i documenti della bottega che avevo consegnato all'agente delle tasse, non riuscendo però a capire dove avessi sbagliato. Persi tutto per le spese legali. Mia moglie se ne andò portandosi via le bimbe. Alla fine della persecuzione l'unica consolazione che mi rimase fu la mia provata innocenza.

domenica 17 gennaio 2010

PAMELA

Dovevo assolutamente trovare l'assassino di Pamela, non per vendicarla ma per riuscire finalmente a dormire la notte. Appena chiudevo gli occhi lei arrivava, con quel vestitino bianco a fiori tanto grazioso, lo stesso che indossava quando la trovammo riversa nel vicolo dietro il Saturnia, il locale dove lavorava.
Dopo aver interrogato ogni inserviente di quel postaccio, mi convinsi che l'assassino non poteva nascondersi lì. Nel frattempo riuscivo a tollerare i mal di testa causati dall'insonnia solo grazie alle pillole che mi allungava un informatore.
Alla fine gli indizi mi condussero ad un seminterrato a tre isolati dal bar. Era il mio.

martedì 12 gennaio 2010

POI TI HA BACIATA

Dopo venti anni e truccata da puttana è stato difficile riconoscerti. L'odore dell'erba incolta, il prurito alle gambe, un Super Santos per cuscino: "Mi piace Maurizio". Perché ti piacesse non l'ho mai capito. Ha ancora lo stesso taglio di capelli che aveva alle elementari e la stessa faccia da vincente. "Tu sei la mia ragazza non può piacerti un altro". Ridesti e dicesti che ti aveva anche baciato sulla bocca, giù, nel garage. La sera stessa lo stesi nel parco, mi sedetti su di lui schiacciandogli le mani con le ginocchia. Maurizio era amico mio, ma poi lui ti ha baciata.

lunedì 11 gennaio 2010

L'UOMO CON TUTTE LE RISPOSTE

Al suo risveglio scoprì di non avere più alcun dubbio, e ciò lo rese inquieto. Camminò quel pezzo di strada che percorreva ogni giorno per recarsi a lavoro, conscio di avere una risposta per ogni quesito, e si sentì soffocare. Sedette alla sua scrivania davanti allo schermo acceso, convinto di potersene restare lì tutto il giorno, immobile e sereno, perchè niente poteva ormai sorprenderlo.
Per questo motivo, nonostante il vento, la pioggia e i quindici piani sotto di lui, non esitò a spalancare la finestra dell'ufficio. E il telefonò squillò.
"Rispondo, poi si vedrà..." pensò.
Ma mise un piede in fallo.

lunedì 4 gennaio 2010

AMBARABACCICCICOCCO'

Rannicchiato nell'angolo della sua stanza il piccolo Valerio si stringeva le gambe al petto. Con gli occhi chiusi cantava una canzoncina imparata a scuola, per non sentire le urla che provenivano dal salotto. Le lacrime scendevano dai suoi occhi, leggermente a mandorla e del colore del cielo. Desiderava fuggire, non essere lì, per non dover sopportare l'ennesima lite dei suoi genitori; d'un tratto un ultimo urlo, un rumore tonfo alla porta e poi dei passi pesanti che si avvicinavano veloci. Una mano lo aveva afferrato per i capelli e trascinato fuori: ora lui, avrebbe "preso il resto".