tag:blogger.com,1999:blog-91251292942573612032024-03-13T10:34:59.185+01:00101 ParoleBrevi storie di fantasiaWilloworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comBlogger363125tag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-50205104627453759932012-07-11T13:57:00.000+02:002012-07-11T14:08:16.721+02:00CAPRICCI<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAi1eOcb5fRJIY6gMkllytjNe1OhHEpJgblYX6WEHST89IzGnJrp6qfAzihTl-d5LDUM2a_nZ5w9N5HVbVD1YctFea3S8n-jz9Cbs1hWeTc2YFWvO5RPf54M0sGLwIIBlojgdp5TvZiJM/s1600/Capricci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAi1eOcb5fRJIY6gMkllytjNe1OhHEpJgblYX6WEHST89IzGnJrp6qfAzihTl-d5LDUM2a_nZ5w9N5HVbVD1YctFea3S8n-jz9Cbs1hWeTc2YFWvO5RPf54M0sGLwIIBlojgdp5TvZiJM/s320/Capricci.jpg" width="320" /></a>
</div>
Il bambino lasciò cadere il suo secchiello pieno di sabbia e incominciò a strillare con le lacrime agli occhi. Il padre lo osservò per alcuni secondi prima di andarlo a consolare. Alle bizze non aveva mai dato troppo peso. Nel suo modo di vedere le cose da “grande”, i capricci erano quelle reazioni insensate che gli adulti avevano l'onere di correggere. Invece questa volta vide qualcosa che lo lasciò interdetto; il bambino era totalmente immerso nella vita presente.
Poteva la bizza di Matteo essere più reale dei continui flussi di pensiero che attraversavano anche in quell'istante la mente del padre?Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-39910561676180340942012-03-23T13:25:00.003+01:002012-03-23T14:13:27.003+01:00MOMENTO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX-m_fbo2DfMzF2MmIdVYfLoVXvTihvLAz9gtdxEEwbSDyLPQ-N_1gHa11qbSHApzeWFiokoT_puzuVHi-KaMlCtRcgyMs242cHkd3PGUALUZgqB0CYXD1AwZbzSC4w6XoU0XwvcFC1yw/s1600/Momento.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 268px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhX-m_fbo2DfMzF2MmIdVYfLoVXvTihvLAz9gtdxEEwbSDyLPQ-N_1gHa11qbSHApzeWFiokoT_puzuVHi-KaMlCtRcgyMs242cHkd3PGUALUZgqB0CYXD1AwZbzSC4w6XoU0XwvcFC1yw/s400/Momento.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723067786809086754" /></a>Le cose non vanno così bene...<br />Sul tavolo del soggiorno un mucchio di lettere ancora chiuse e diligentemente impilate una sull'altra mi ricorda il mio conto in rosso. Sul frigo c'è ancora il post-it di Mirella con sopra una sola, esauriente parola: “Addio!” Il cordless intanto lampeggia rosso, segno che ci sono dei messaggi in segreteria che non mi va di ascoltare.<br />Rimango in giardino, col sole di marzo che mi accarezza la faccia, e un bicchiere di rosso che richiama dolcemente la mia attenzione. Ci siamo solo noi due in questo istante, il bicchiere ed io. Poi si vedrà...Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-8155698577417320702012-03-05T11:22:00.003+01:002012-03-05T11:23:17.169+01:00A STRANGER ME<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWPolGxwigHYfNfg6dSNkmbm6rMgiW1Ckk4w0-8z7a_4klCKUCOpU1gTBhmZO12drt6oeI0Px9QSzWoVu-Dve4Q3rr2Kzkex8fcpzrMzxZznRC3Nro46AFkC61CELAkwrGxtfbw_fWKxU/s1600/A+Stranger+me.jpg" style="font-family: Georgia, serif; font-size: 100%; line-height: normal; "><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 305px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWPolGxwigHYfNfg6dSNkmbm6rMgiW1Ckk4w0-8z7a_4klCKUCOpU1gTBhmZO12drt6oeI0Px9QSzWoVu-Dve4Q3rr2Kzkex8fcpzrMzxZznRC3Nro46AFkC61CELAkwrGxtfbw_fWKxU/s400/A+Stranger+me.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5716356420258394738" /></a><span>I cosmetici servono all’umore, più che al viso. Spalmi quel che devi, la tua faccia non cambia. Però acquista un tono migliore: tanto ti basta per affrontare la giornata.<br />Ma stamattina non ho visto me stesso nello specchio. C’era un’altra persona, proprio. Sul momento ho pensato fosse uno scherzo organizzato da quelli dell’albergo. Sensazione assurda: finisci di sputare nel lavandino, alzi gli occhi e vedi un tizio sconosciuto. Proprio dove dovrebbe esserci il tuo bel viso. Roba da film dell’orrore o da crisi di identità. Ringrazio il phon che mi ha permesso, al volo, di spaccare lo specchio in mille pezzi.</span>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-49470038391868220462012-03-02T12:52:00.003+01:002012-03-02T12:56:56.147+01:00IL CASO ARTHUR FINDLAY<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAERqOV75-ab3cYD06tKjSx1DhA2AIKly8hVNeEzXY5TVsVweapPgdEDZdC9frYjE6O2l2RvGmzyOOFF26S9uF5ahROvVBYsD44Kk4HlIYDt6sgBXo1pUvSU0fcULr5jZdCXMAjw6QQzY/s1600/5032449629_1d2c60a983.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 268px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAERqOV75-ab3cYD06tKjSx1DhA2AIKly8hVNeEzXY5TVsVweapPgdEDZdC9frYjE6O2l2RvGmzyOOFF26S9uF5ahROvVBYsD44Kk4HlIYDt6sgBXo1pUvSU0fcULr5jZdCXMAjw6QQzY/s400/5032449629_1d2c60a983.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5715267419974262898" /></a>Il direttore dell'Hotel Flora, rinomato albergo del litorale, mi contattò una mattina di luglio. Nel pieno della stagione, solo quattordici delle novantatré camere erano occupate, a causa dei cinque decessi avvenuti in rapida successione negli ultimi mesi. La polizia li aveva archiviati come suicidi, tutti avvenuti nei bagni dell'hotel, ma il direttore non credeva alle coincidenze, così contattò l'ultimo vero investigatore privato della costa; io.<div><span style="font-size: 100%; ">Fu così che conobbi Arthur Findlay, pluriomicida, rilasciato due mesi prima dall'istituto per malattie mentali. Aveva preso alloggio nella camera 406 senza mai lasciarla.</span></div><div><span style="font-size: 100%; ">Adesso dimorava negli specchi dell'hotel, e continuava il suo lavoro di morte.</span></div>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-87048648041266693182012-02-03T12:27:00.002+01:002012-02-03T12:30:19.511+01:00L'ULTIMA VOLTA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAanZXC0wFIJnFsfUVbbuaKwTGUz8Sr6frDXReTzCxXOvR7reTo8N_Qy7Bd0H4TU6YZNTIZckpLJPNjkfJDCpMY0uC4AwlQtBk-c8v2cGQGs865765kErtTzPWyHvLdTPyvhtAlcMUpgI/s1600/L%2527ultima+volta.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgAanZXC0wFIJnFsfUVbbuaKwTGUz8Sr6frDXReTzCxXOvR7reTo8N_Qy7Bd0H4TU6YZNTIZckpLJPNjkfJDCpMY0uC4AwlQtBk-c8v2cGQGs865765kErtTzPWyHvLdTPyvhtAlcMUpgI/s400/L%2527ultima+volta.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5704869673647745970" /></a>Quella mattina, il freddo era così pungente che entrava nelle ossa e risvegliava i reumatismi di Freddy che, seduto nel suo taxi, rimaneva in attesa. Alle 5.30, le luci di fanali e semafori erano l'unica compagnia. Dal parabrezza appannato, intravide una donna che goffa incedeva nella sua direzione: si piegò, raccolse qualcosa e poi bussò sul finestrino e disse "... questo è il tuo orologio? ...è rotto, non funziona." Freddy l'aveva riconosciuto, era suo. Non si era accorto di averlo perso. L'orologio che fissò l'ora della sua morte per il gas di scarico, in circolo, all'interno dell'abitacolo.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-77848161511276710182012-01-11T15:36:00.002+01:002012-01-11T15:40:29.103+01:00RUMORI<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwh9v8IlWrqoE4vG_5TOY3cQFmzKfwCmDJYIYgRAB9UPpuk8nYhto-16FceV_xzZW9vW69HYPoYuEz22voP-N9qBaK-i0y47QRvdWj3Igyr2pLG_iJZv_zDtwBjkqMnKq7tG8CvmsyuoQ/s1600/Rumori.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwh9v8IlWrqoE4vG_5TOY3cQFmzKfwCmDJYIYgRAB9UPpuk8nYhto-16FceV_xzZW9vW69HYPoYuEz22voP-N9qBaK-i0y47QRvdWj3Igyr2pLG_iJZv_zDtwBjkqMnKq7tG8CvmsyuoQ/s400/Rumori.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5696384289286633762" /></a>La notte era particolarmente fredda, il fruscio della neve che cadeva soave sul tetto era stato particolarmente conciliante e tutti erano caduti in un dolce sonno; soltanto i rumori provenienti dal soggiorno avevano rotto quel silenzio. Aprì il cassetto e prese la calibro 9, si accertò che fosse carica. Fortunatamente tutti dormivano, russavano anche i bambini. In punta di piedi raggiunse il salone, nella penombra intravide una figura che stava rovistando fra i regali sotto l'albero. L'ombra si alzò bruscamente... la calibro 9 fece fuoco! All'arrivo della Polizia il corpo di Babbo Natale giaceva riverso in un lago di sangue.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-37812336987658526592011-05-16T13:41:00.000+02:002011-05-16T13:42:21.864+02:00IL RITMO DELLA VENDETTA<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKk3VadJLcQ0IG3w46Il-bvShyn0rit6PZA15dIY_k8u4bXyQ0jdlP4uTOrMRGCo-OpPkzcIZZBBs3VOOYJ5s1f44xcfXSU3V6Vmy8oYiODEwn0vHGHhknkCWV-rhza0s5hidchKJvJw/s1600/Il+ritmo+della+vendetta.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 237px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhiKk3VadJLcQ0IG3w46Il-bvShyn0rit6PZA15dIY_k8u4bXyQ0jdlP4uTOrMRGCo-OpPkzcIZZBBs3VOOYJ5s1f44xcfXSU3V6Vmy8oYiODEwn0vHGHhknkCWV-rhza0s5hidchKJvJw/s400/Il+ritmo+della+vendetta.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5607277891076029698" /></a>“Che cos’è il tempo se non la misura delle nostre paure”.<br />In silenzio ascolto il suo ritmo avanzare, incalzato dal rintocco del mio cuore.<br />Seguo i suoi movimenti attraverso l’ipnotico dondolio dal pendolo che da sempre osserva il mondo da un angolo del salotto. Lo sento, lo vedo, e a ogni suo passo emerge quella parte della mia anima celata da un patto da tutti dimenticato.<br />“È ora. La mia vendetta si compirà! Trema uomo, perché darò vita alle tue più profonde paure. Ti concederò il solo privilegio di ascoltare il tuo tempo scorrere attraverso il lento battito del tuo cuore.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-80644352072357050972011-04-20T11:39:00.001+02:002011-04-20T18:55:18.118+02:00IO SONO IL TEMPO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8oGM14-oSd3nKgybxpI3HwoJOXy2e9NFdudr3vWgIk2MykA230rJTz3L1ftblqJWZ6fLYteI7CoXo625oHIpG5Tta2pfo-gFLzOAR_cIDYejyU5pEO2fclwpSUtzUgBryM01Ry49Rahc/s1600/Il+sono+il+tempo.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8oGM14-oSd3nKgybxpI3HwoJOXy2e9NFdudr3vWgIk2MykA230rJTz3L1ftblqJWZ6fLYteI7CoXo625oHIpG5Tta2pfo-gFLzOAR_cIDYejyU5pEO2fclwpSUtzUgBryM01Ry49Rahc/s400/Il+sono+il+tempo.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5597598184901928450" /></a>Io sono il tempo e tu non potrai fermarmi. Non ci provare neanche, è solo tempo sprecato, e a me non piace che mi si sprechi. Ci hanno provato in tanti a rallentarmi, alcuni volevano addirittura ingannarmi, ma io ho riso loro in faccia. Mi facevano davvero sbellicare... E adesso tu mi dici che è tutta colpa mia, che sono spietato, che sono il tuo peggior nemico. A queste tue accuse non posso che risponderti con una risata più forte, perché tu capisca che non sono io il tuo problema. Non sono il problema di nessuno. Io sono solo il tempo.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-42060362082569815802011-04-07T14:36:00.000+02:002011-04-07T14:37:20.930+02:00L'EMBOLO BIRBONE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDGcn1O6snvjjpCd3N_jTP1D04M8ARhGKIkHyafhLo8Powq26QAqSLcUJz_S7wu4QNF-48IvMkid2S4QLmMLDciN9S8y-E_oox_v54nOx5jrLBdRSp_LbqJVgtlrw9e6wJ4JeOHdBUJSw/s1600/Embolo+Birbone.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 387px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDGcn1O6snvjjpCd3N_jTP1D04M8ARhGKIkHyafhLo8Powq26QAqSLcUJz_S7wu4QNF-48IvMkid2S4QLmMLDciN9S8y-E_oox_v54nOx5jrLBdRSp_LbqJVgtlrw9e6wJ4JeOHdBUJSw/s400/Embolo+Birbone.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5592819681132711474" /></a>Riusciva a tornare indietro nel tempo con un software di sua invenzione. Il primo milione di euro lo tirò su con le scommesse on-line, facendo sempre molta attenzione a non destare sospetti e attribuendo le vincite ad identità fasulle. Aprì diversi conti correnti in paesi che facevano poche domande e agevolavano il pagamento delle tasse. Divenne miliardario in poco più di tre mesi, che passò quasi interamente seduto davanti al computer. Da qualche giorno si era prefissato un traguardo, l'aggiunta di altro zero al suo patrimonio. Poi avrebbe smesso, si era detto.<br />Peccato che un embolo birbone gli tolse quell'ultima soddisfazione.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-57817371361362763962011-03-31T17:48:00.001+02:002011-03-31T17:54:00.831+02:00VISITA IN OSPEDALE<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZKbbwCpDOccNqkBrIMg05ISt5jyqQjqLGZGKqL1nacVPjdOoT9r793ZdZGts2ouPo42WcPw0JZa66GyFe-NwXkAinsxWXI5oI4ZDGik3kcDGPilqECSCCvMQsdM7jCKGvyFDjnckreZ0/s1600/red-heart-beat-ekg-vector.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZKbbwCpDOccNqkBrIMg05ISt5jyqQjqLGZGKqL1nacVPjdOoT9r793ZdZGts2ouPo42WcPw0JZa66GyFe-NwXkAinsxWXI5oI4ZDGik3kcDGPilqECSCCvMQsdM7jCKGvyFDjnckreZ0/s400/red-heart-beat-ekg-vector.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5590272784400036578" /></a>Dal mio letto d'ospedale dischiusi gli occhi e guardai alla mia sinistra, dove la luce abbagliante di un nuovo giorno penetrava con forza dalla finestra. Una figura scura, con indosso un cappotto pesante, sedeva sulla sedia, il volto nascosto nell'ombra. Mi chiesi, ancora prima di chi fosse, come riuscisse a rimanere vestito nell'aria soffocante di quella stanza.<br />- Chi sei? - gli chiesi con un filo di voce. Il silenzio era rotto solamente dai bip costanti dell'elettrocardiografo. Lui rimase immobile ed in silenzio per un tempo indefinibile, una sagoma scura sullo sfondo del cielo. Poi finalmente rispose: - La tua paura.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-40749454606270782232011-03-30T16:09:00.001+02:002011-03-30T16:11:10.781+02:00L'AEREO<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvegeQVKgi_QrhaCCaiNaEMGgr_jcgAawbnUTIQpAUHE7njGFndB_9htaY9qHM13YVGRBByLJQQZowPyPnuarkKYv7moLfI6KLzr0KeYy8wzOoTGVYxaTLpyk2h7DowM7d3x7nI2pLj0M/s1600/L%2527AEREO.jpg" onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 313px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjvegeQVKgi_QrhaCCaiNaEMGgr_jcgAawbnUTIQpAUHE7njGFndB_9htaY9qHM13YVGRBByLJQQZowPyPnuarkKYv7moLfI6KLzr0KeYy8wzOoTGVYxaTLpyk2h7DowM7d3x7nI2pLj0M/s400/L%2527AEREO.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5589875091136396466" /></a>L'aereo perse quota d'improvviso, gli sportelli per le mascherine d'ossigeno si aprirono come scherzi di carnevale, lo steward inciampò su qualcosa, capitombolando addosso al carrello dei rinfreschi. Le urla si levarono da ogni angolo del velivolo.<br />Nicola rimase pietrificato dal terrore, l'unico passeggero a bordo che aveva ancora la cintura allacciata, perché non si era mai fidato degli aerei. Un senso abbacinante di incredulità lo fulminò; il suo incubo peggiore stava per diventare realtà.<br />Ma per un inesplicabile capriccio del destino, non fu un incidente a reclamare la sua vita, ma il suo cuore, un attimo prima che l'aereo riprendesse quota.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-15781243219718819562011-03-11T17:54:00.006+01:002011-03-11T18:08:49.230+01:00IL 91<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOtOEsWZV9iXBx1O8kE4GBsDJnFZJkmazA0Tp0W_NrTCFrwKIWp_InfFQxZAGPMEYWO4BTC0m9awvBoCjjmoriwctYcGe9Sa63VF2CZD81oSMJiCZjM9iNFIo3NRtdMaH8V5sPHinIqvo/s1600/91.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 265px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOtOEsWZV9iXBx1O8kE4GBsDJnFZJkmazA0Tp0W_NrTCFrwKIWp_InfFQxZAGPMEYWO4BTC0m9awvBoCjjmoriwctYcGe9Sa63VF2CZD81oSMJiCZjM9iNFIo3NRtdMaH8V5sPHinIqvo/s400/91.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5582870059698502802" /></a>Il 91 è l'autobus notturno. Gira praticamente a vuoto per le vie deserte della città, come una sentinella orgogliosa della sua ronda. Sfreccia davanti alle vetrine illuminate dei negozi, s'infila sicuro nei viottoli del centro storico, sorpassa, quando può, i veicoli per la pulizia delle strade, correndo come un pazzo fino al capolinea della stazione. Laggiù l'autista, che sembra uscito da un film degli anni settanta, si accende una sigaretta e si legge il giornale ancora fresco d'inchiostro. Dieci minuti e poi via, a ricordare ai nottambuli e agli ubriachi che, nonostante il silenzio e l'oscurità, la città sta solo dormendo.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-45264213298149338292011-03-08T11:57:00.002+01:002011-03-08T11:58:02.852+01:00MAYA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgRR7eZVAzuZnb8TurNMDC29M7c6ev8GXWK9ToSPY65pqFamOlk_Z0CNn4jqKSZQEcmfjKto3lb0yBZW008U2P8a2M34zJy1hAP_RWh3rPM9c7C7mn0KLvZZZC3EUi-vaSy4xu8-yuUZY/s1600/Maya.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 389px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgRR7eZVAzuZnb8TurNMDC29M7c6ev8GXWK9ToSPY65pqFamOlk_Z0CNn4jqKSZQEcmfjKto3lb0yBZW008U2P8a2M34zJy1hAP_RWh3rPM9c7C7mn0KLvZZZC3EUi-vaSy4xu8-yuUZY/s400/Maya.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5581661590090860418" /></a>"Si, pronto?"<br />"Hunabku, dobbiamo vederci. La situazione sta degenerando e dobbiamo provvedere al più presto."<br />"... Ma di cosa stai parlando?"<br />"Con questo 21 dicembre 2012 mi hai causato un grosso guaio".<br />"Ma dai non ci pensare."<br />"Ma come fai a stare così tranquillo. Tu e i tuoi avete messo in giro questa voce della fine del mondo e ora tutti che sperano di vedermi, sperano che intervenga!"<br />"Bè, in fondo l'hai promesso che saresti tornato!"<br />"Si ma non ora, non in questo momento!"<br />"E allora lascia stare: hanno superato il Millennium bug, supereranno anche questa! Dai Iesus, torna a dormire!"Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-55983379720252460862011-02-20T17:37:00.000+01:002011-02-20T17:38:48.402+01:00ADDICTION<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii7QXK-7vUQovR8mMCdij1yuleh64O1zH-5FjFBA-OO56oONffPDlTkjpPejJirC6t1_mURiEvQJ0q-os3YY-sfSWaTProOA69vyzPrjBnqj3R9rbMlCRUYcuDDnoJ70Gsqmzu7fEPDfs/s1600/Addiction.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 287px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii7QXK-7vUQovR8mMCdij1yuleh64O1zH-5FjFBA-OO56oONffPDlTkjpPejJirC6t1_mURiEvQJ0q-os3YY-sfSWaTProOA69vyzPrjBnqj3R9rbMlCRUYcuDDnoJ70Gsqmzu7fEPDfs/s400/Addiction.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5575811904103539682" /></a>Gioele, tre anni e mezzo, tutto riccioli e sorrisi, si allungó sui piedini per afferrare il sacchetto di caramelle vicino al bollitore del té. Laura, la madre, era proprio dietro di lui, e osservava i movimenti del bambino come una scena al rallentatore. Ma la sensazione di pericolo di quell'innocuo gesto fu oscurata da mille pensieri; le nuove foto da caricare, il commento sagace di Valentina, un video dei Gossip da linkare sul proprio profilo e naturalmente le ultime da Farmville. Laura rimase impassibile per piú di cinque secondi, mentre le urla del piccolo Gioele cercavano di ricacciare indietro il dolore.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-57059666774304246722011-02-14T14:06:00.003+01:002011-02-14T21:17:25.595+01:00UNA SCUSA PER DIRE TI AMO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8rZVhy9Qj808e8x5BfN9JHgQnYihrKOXuXQkIVgkzlszhEIB9AAZ3GsqQhG1pLls5h-Y9aAH1jzSdyFiTvtdpcUCiq0dQlB7Rssht399O4hMmVK9l6HGMg9NrD0UtqEPkjVwubX9TLCY/s1600/3160660099_251120b9a3.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh8rZVhy9Qj808e8x5BfN9JHgQnYihrKOXuXQkIVgkzlszhEIB9AAZ3GsqQhG1pLls5h-Y9aAH1jzSdyFiTvtdpcUCiq0dQlB7Rssht399O4hMmVK9l6HGMg9NrD0UtqEPkjVwubX9TLCY/s400/3160660099_251120b9a3.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5573530952504198082" /></a><div><div>"Pronto!"</div><div>"Ciao, mi manchi!" </div><div>"Che fai?"</div><div>"Non ci sentiamo da così tanto tempo che pensavo fossi partito per uno dei tuoi viaggi ed io qui ad aspettarti!Sento la tua mancanza!"</div><div>"Io credevo che mi stessi ignorando!"</div><div>"Certo che no!"</div><div>"Già! Dai raccontami cosa hai fatto in questo periodo?"</div><div>"Ho lavorato e sognato! Lavorato per distrarmi da te e sognato di rivederti presto. Ho anche comprato un cagnolino, gli ho dato il tuo nome. E' un tenero batuffolo: ha la faccia tonda e le orecchie dritte come te".</div><div>"Scusami ma devo andare!"</div><div>"OK, solo un'altra cosa: buon San Valentino!"</div><div>...click</div></div>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-17562039125027892272011-02-08T21:06:00.000+01:002011-02-08T21:07:17.321+01:00LASCIAMI PARLARE!<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMOh2Rgz4xLDwUddBKzaMNPE_-oM4RpvhKHmaarCUP1m7DLdJ6RCvkOyjGNfw2D9QIvplqxg_Juvss3eCrwXxVN5c40CHj4ZSot71YH_tAcrJMEI0MBnaYT-JVx67FHfRiuDkLDm4Px5g/s1600/LASCIAMI+PARLARE.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 290px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMOh2Rgz4xLDwUddBKzaMNPE_-oM4RpvhKHmaarCUP1m7DLdJ6RCvkOyjGNfw2D9QIvplqxg_Juvss3eCrwXxVN5c40CHj4ZSot71YH_tAcrJMEI0MBnaYT-JVx67FHfRiuDkLDm4Px5g/s400/LASCIAMI+PARLARE.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5571412754198324482" /></a>La cena era perfetta, ma lui ebbe da ridire sul condimento dell'insalata di radicchi selvatici. Troppo aceto, e poi a lui piaceva quello normale, non balsamico. Lei provó a controbattere, ma lui le mise un dito sulle labbra e sorrise. Piú tardi lei provó a sintonizzare il canale delle prime visioni, ma lui le spiegó perentorio, ma con gentilezza, che avrebbe visto il suo talk show preferito. Lei non seppe cosa dire e andó in cucina a fumarsi una sigaretta. Quando lui fiutó il fumo le chiese, ringraziandola in anticipo, di spegnerla. Fu a quel punto che lei afferró le forbici.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-34165342813750657172011-01-26T17:47:00.001+01:002011-01-26T17:49:15.366+01:00QUANDO SI SPENGONO LE LUCI<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0qaApZ7qdrTCcNowPfeN8-GZZaL3DZmfxKk85qttYObFXA8KCTPRAtwZV4nJ_8n5CidaT6agwSj2xA0vKebUR-eipr3DKuNXju4b1KzfZnhv1DfEDRO_BSZQb1CoEqxJS4AU5gC7Pnc8/s1600/QUANDO+SI+SPENGONO+LE+LUCI.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 353px; height: 362px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh0qaApZ7qdrTCcNowPfeN8-GZZaL3DZmfxKk85qttYObFXA8KCTPRAtwZV4nJ_8n5CidaT6agwSj2xA0vKebUR-eipr3DKuNXju4b1KzfZnhv1DfEDRO_BSZQb1CoEqxJS4AU5gC7Pnc8/s400/QUANDO+SI+SPENGONO+LE+LUCI.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566537456760320674" /></a>C'è un momento del giorno, anzi della notte, in cui, per come possano andare le cose, immancabilmente mi prende l'angoscia. Normalmente sopraggiunge verso le una, ma di sabato si arriva anche alle due e mezzo. È l'attimo in cui Aldo, proprietario del bar, abbassa le luci. L'ambiente, privo del neon del reparto paste e illuminato vagamente dai frigoriferi per le bibite gassate, perde di quella vitalità di cui si riempie sistematicamente ogni giorno. In quell'istante mi sento braccato, come se le ombre volessero farmi fuori. Così mi scuoto, indosso il cappotto e saluto.<br />Ma è dura trovare la via di casa.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-79615150225273247772011-01-24T14:22:00.002+01:002011-01-24T14:25:00.198+01:00FIABA DALLA LUNA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDBzEkUlLV9jZTienrzu-20jeRYoi5It_i7hapm_ajkfH9gGlB5Rpg4Ht9Vg-qwrkU3BQOkwMydnVaItsP42J8mVqrFBdCzYIpzRxQ5Q3CjujY6ggtD6H83ZprnKzZZazH8l44PCdQfjE/s1600/FiabaLuna.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgDBzEkUlLV9jZTienrzu-20jeRYoi5It_i7hapm_ajkfH9gGlB5Rpg4Ht9Vg-qwrkU3BQOkwMydnVaItsP42J8mVqrFBdCzYIpzRxQ5Q3CjujY6ggtD6H83ZprnKzZZazH8l44PCdQfjE/s400/FiabaLuna.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5565742843723158962" /></a>Sul lato luminoso della Luna vive una bambina di nome Fiaba. Con un lungo telescopio di cristallo scruta gli abitanti della Terra: sposta le stelle come fossero puntine, annota nell’universo le storie nate da quella lunga osservazione. Quando è certa che una favola sia completa, perfetta per diventare la più cara a un bambino, la racchiude in una bolla di sapone e la lega al cannocchiale come fosse un palloncino. Quando una mamma metterà a letto il suo bimbo, cercando ispirazione per raccontargli una storia, le basterà guardare la Luna oltre la finestra, lassù una bolla scoppierà, e saprà cosa narrare.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-90711794406857986842011-01-19T11:10:00.000+01:002011-01-19T11:11:20.818+01:00TRA I BANCHI DI SCUOLA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOn8_XYvYiAARglp_alduX9CeE0WipQX-2Pf3J8zVS8Uw9H8NDHTay0qWWeerdl6dEcg9S-Ef1FFDkLJr8ybL-4TyX1lzqVmMsnNx-e6YhzSPpz255nnsPirzeGzcBGSZex3tDSJQH_hk/s1600/Tra+i+banchi+di+scuola.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOn8_XYvYiAARglp_alduX9CeE0WipQX-2Pf3J8zVS8Uw9H8NDHTay0qWWeerdl6dEcg9S-Ef1FFDkLJr8ybL-4TyX1lzqVmMsnNx-e6YhzSPpz255nnsPirzeGzcBGSZex3tDSJQH_hk/s400/Tra+i+banchi+di+scuola.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5563837466380461746" /></a><div>Quando la vidi la prima volta fu tra i banchi di scuola: il mio sguardo era sempre rivolto a lei, ai suoi occhi azzurri e al suo viso raggiante. Non ebbi mai il coraggio di dirle cosa provavo e così continuai a parlarle come solo un semplice amico sa fare. </div><div>Le nostre strade si divisero anni dopo all'università, perchè la vita ha voluto così. Quando la ritrovai, dopo molti anni, mi decisi a dirle quello che provavo ma lei era sposata con figlia. Fu così che, con il cuore trafitto, le rimasi amico mantenendo per me il mio piccolo grande segreto.</div>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-37515514561081101802011-01-17T19:53:00.001+01:002011-01-17T19:54:59.143+01:00CIBO PAZZO<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjusREo5PL0SSx3Kxri6EnJ2JsSNunx4mm30hmioAtWReuwtynjqibwoQEPUZo7Eg_jestUZjcd8biXwssJCqnrOZBjIy8yahrcm3WOJZ8Y1fN6FSqK_PoZfKC-1xhpRM6kWynB1UQjOOU/s1600/Cibo+Pazzo.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 359px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjusREo5PL0SSx3Kxri6EnJ2JsSNunx4mm30hmioAtWReuwtynjqibwoQEPUZo7Eg_jestUZjcd8biXwssJCqnrOZBjIy8yahrcm3WOJZ8Y1fN6FSqK_PoZfKC-1xhpRM6kWynB1UQjOOU/s400/Cibo+Pazzo.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5563230279770139250" /></a><div>Florian rimase ad osservare il via vai del centro attraverso il vetro antiproiettile del ristorante, asciugando con gesti automatici i calici da vino bianco. Gli ultimi clienti, impellicciati e ingioiellati, lasciavano i tavoli per scomparire cinguettando nell'ascensore che li avrebbe portati nel garage-bunker del palazzo. </div><div>Florian si domandò che cosa facessero in quell'istante i suoi ex-compagni di scuola. Lui aveva lasciato al secondo anno e si era ritrovato a lavare i piatti in un ristorante, mentre gli altri puntavano alla carriera. Ma le scatolette e i fastfood avevano atrofizzato i loro cervelli... </div><div>Adesso vagavano senza meta insieme ai pazzi della strada.</div>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-34935362544279842282010-12-30T22:37:00.000+01:002010-12-30T22:38:14.140+01:00CAPODANNO AL BAR<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIWK5Ue0igA19XMt15NSmc93NLwplrV2QRzqIrekKaxBxTo2HgFtFL9-Yi6KvWDecE13JPO3FsX9-791lezQTUUaLFDainkj15DUA0HfzFOxGMOJYhiMe5P8OHawW9jmvawBkVjxWMA50/s1600/Capodanno+al+bar.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIWK5Ue0igA19XMt15NSmc93NLwplrV2QRzqIrekKaxBxTo2HgFtFL9-Yi6KvWDecE13JPO3FsX9-791lezQTUUaLFDainkj15DUA0HfzFOxGMOJYhiMe5P8OHawW9jmvawBkVjxWMA50/s400/Capodanno+al+bar.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5556592795198622994" /></a>Ancora quattro ore e anche un altro anno se ne andrà: un anno strano e particolare. Un anno fatto di gioie e dolori, di disperazioni e soddisfazioni. Un anno che non avremmo voluto vivere, un anno che avremmo voluto trascorrere il più velocemetne possibile. Un anno di certezze ma anche di tante, troppe incertezze.<br />Ancora quattro ore e poi sarà di nuovo l'inizio di un anno nuovo. Magari diverso o magari no!<br />Seduto al tavolo di un anonimo bar, brinderò tra me e me, al suono di un blues d'altri tempi, all'anno che verrà e chi vivrà vedrà!Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-15450560424097288272010-12-28T11:37:00.000+01:002010-12-28T11:38:00.891+01:00AMANDA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://lagiostradidante.files.wordpress.com/2010/12/amanda3.jpg?w=460&h=306"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 460px; height: 306px;" src="http://lagiostradidante.files.wordpress.com/2010/12/amanda3.jpg?w=460&h=306" border="0" alt="" /></a>Quando ripenso ad Amanda mi lascio ingannare dalla convinzione che non abbia minimamente sofferto. Certamente non si aspettava di finire così…<br />Ci siamo frequentati per nove mesi come una coppia normale, con le uscite del sabato e della domenica, il cinema del mercoledì a metà prezzo, le vacanze al mare e i finesettimana in campagna dai suoi. Avevamo anche deciso di bruciare qualche tappa… beh, a lei non sarebbe dispiaciuto che la portassi all’altare.<br />Una sera di ottobre mi prese una strana voglia. Mentre stavo sopra le chiesi di girarsi. Lei obbedì, ma non si aspettava le mie mani sul collo.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-3885915151453652052010-12-27T08:43:00.000+01:002010-12-27T08:43:00.630+01:00IL TERAPISTA<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZItjNQy5joZeMJ4QUUNDal389cQwSBk4YHp8YkbylcLFv5sjUxk30bCGEiMPnJjKvj92dnDKRlEtZY2pT84_2Pmwy89lYGNghNNHlsQSsNx8trAciFcWn2Wjjzn7oMhgpXuJNFMd3oi4/s1600/Mirella.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZItjNQy5joZeMJ4QUUNDal389cQwSBk4YHp8YkbylcLFv5sjUxk30bCGEiMPnJjKvj92dnDKRlEtZY2pT84_2Pmwy89lYGNghNNHlsQSsNx8trAciFcWn2Wjjzn7oMhgpXuJNFMd3oi4/s400/Mirella.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5555110401159475682" /></a>Mirella veniva da me ogni venerdì pomeriggio, dopo il corso di danza. La facevo accomodare sul divano, mentre io rimanevo dietro la scrivania ad osservare dalla finestra i platani del viale. Mi parlava del lavoro che odiava, delle amiche gelose e del suo uomo che la tradiva. Alla fine della seduta scoppiava sempre a piangere, ed io accorrevo all'istante coi fazzolettini. La consolavo parlandole dei suoi progressi, poi fissava un nuovo appuntamento con la mia segretaria.<br />Sullo stesso divano, una sera di giugno, Mirella ed io facemmo l'amore. Non fu un gesto professionale, il mio, ma la feci sentire subito meglio.Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-65097189635440743772010-12-26T17:07:00.001+01:002010-12-26T17:12:47.709+01:00PAPÀ NOEL<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggr0EVLtKqGn4Zytkh8OFuj33LFOjb9P12Gsv37Uf0BTM1lflFg9Zd_GPiQ208ZWMByqxpHmAYbQftxyjnnk9p_R9nidKoKZPGhJHZThm8wKC3OXKBw1zs5crN9SkwXg1TB2kTlg5pz4U/s1600/Papa+Noel.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 330px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEggr0EVLtKqGn4Zytkh8OFuj33LFOjb9P12Gsv37Uf0BTM1lflFg9Zd_GPiQ208ZWMByqxpHmAYbQftxyjnnk9p_R9nidKoKZPGhJHZThm8wKC3OXKBw1zs5crN9SkwXg1TB2kTlg5pz4U/s400/Papa+Noel.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5555024607249111122" /></a><div>Sdraiato sul letto ascoltava le grida giocose dei ragazzini che continuavano a rincorrersi nella neve, mai era riuscito ad amarli come in quel momento.</div><div>Iniziò a ripensare alla propria infanzia, l'albero addobbato, il presepe, l'attesa dei regali poveri ma sempre graditi.</div><div>Una sensazione di intensa felicità lo pervase improvvisamente, provò ad alzarsi per guardare fuori dalla finestra, magari per vedere qualche faccia di bambino, splendente nel riflesso candido della neve fresca.</div><div>L'atmosfera serena lo avvolse magicamente in quella festosa serata; le grida aumentarono di intensità: pallate di neve, nasi rossi, primi amori.</div><div>Proprio mentre intorno a lui la gioia raggiungeva il suo apice, dolcemente, spirò.</div>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9125129294257361203.post-60828286406086979662010-12-20T11:15:00.001+01:002010-12-20T11:17:04.857+01:00...E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyJf_mW_yBysZ5CFs78nGGnFbea63FbF3B1hqJWdZQs5wjeSEWdLiPnIbpfbYXh7xTLLrbuPCsHAeuTgOZIv9Dk5fIG1lq_1_TixC7CdgX4mDzpxEIH68hQyJ_QIgk1hF29v1_UFLItnU/s1600/E+non+ci+indurre+in+tentazione.jpg"><img style="float:left; margin:0 10px 10px 0;cursor:pointer; cursor:hand;width: 259px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyJf_mW_yBysZ5CFs78nGGnFbea63FbF3B1hqJWdZQs5wjeSEWdLiPnIbpfbYXh7xTLLrbuPCsHAeuTgOZIv9Dk5fIG1lq_1_TixC7CdgX4mDzpxEIH68hQyJ_QIgk1hF29v1_UFLItnU/s400/E+non+ci+indurre+in+tentazione.jpg" border="0" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5552706245085986722" /></a>Seduta a tavola con sua madre, Eva non aveva toccato cibo ma silenziosa guardava il piatto, stringendo a sè un peluche. D'un tratto anticipando la mamma che stava per rivolgerle la parola le chiese:"Mamma, io ho peccato?". <div>"Che cosa scusa?", chiese la mamma. </div><div>"Mi hanno detto che ogni giorno commetto un peccato e che, per questo, devo fare penitenza. Ma è vero mamma?"</div><div>"Bè, in un certo senso sì, è vero. Tutti cediamo e ci abbandoniamo, per debolezza, al peccato cercando una felicità che alla fine è solo un illusione. Così ci pentiamo oggi della nostra trasgressione per poi domani ritornare a peccare".<br /></div>Willoworldhttp://www.blogger.com/profile/15184918938506649897noreply@blogger.com