martedì 19 agosto 2008

REQUIEM IN HAMMOND

Il Nosferatu muoveva le sue nodose falangi sui tasti dell’hammond, il B3 per essere precisi, accompagnato come si conviene dal Leslie 122. Il connubio è ideale per ottenere un suono morbido e rotondo, e abbandonarsi a dolci fraseggi Jazz. Alla creatura piaceva ricreare le atmosfere di Jimmy Smith, perdersi negli assoli acid, per poi riafferrare melodie classicheggianti in evidente sound progressivo.
La melodia volteggiava oltre la feritoia, perdendosi nella notte. Era il dolce requiem per la sua ultima vittima. Riversa sul freddo pavimento della torre, giaceva Gilda. Il Nosferatu le guardava la gola recisa, afferrando l’ispirazione.
Un lupo ululò alla luna.