Roberta, invincibile e bella. Le tue mani così candide, delicate, complici le tue cremine del cazzo…
Ti è sempre piaciuto l’arazzo peruviano, quello appeso in salotto. Adoravi quei colori caldi, l’arancione, il giallo, il vermiglione. Te lo avvolgo addosso, così non prendi freddo. Perché in fondo al canale fa molto freddo sai…
Ti rimangono fuori i piedini. Che peccato!
Roberta, lo sai quanto ti ho amato. Gli altri non significano niente.
Allora mi verso del vino.
Tra poco farà buio.
Ti ricordi il ponte di ferro, dove c’incontrammo per la prima volta?
Andiamo là, che ne dici? C’è una bella vista…