- Lilí, ma dove vai? Vieni qua! -
Piedini nudi di fata sulle traversine, un gioco d’infanzia.
- Non fare la scema, dai! Guarda che arriva il treno… -
Capelli raccolti le scendono lungo la schiena, nell’aria frizzante del mattino.
- Fermati pazza! Non vorrai entrare in galleria? -
Lilí non si è mai sentita così libera, così semplicemente vera, così inconsciamente complice della vita.
- E dai, su. Finiscila! Torniamo a casa! -
Ancora dieci passi, poi scompare nelle ombre del tunnel.
- Lilí! Smettila di fare così! Torna indietro! -
Fiuuuuuu…
…e da lontano arrivò il rumore del treno…